lunedì 18 febbraio 2013

Le emozioni legate al cibo


Il cibo è considerato, nella società di oggi, come piacere, gratificazione, premio.

Tendiamo a concentrare la nostra vita, i nostri rapporti sociali proprio intorno al cibo. Spesso, però, si rischia di far diventare il cibo l'unico piacere, l'unica soddisfazione e forse l'unico "alleato" della nostra vita.
Organizziamo una cena per festeggiare un grande avvenimento, usciamo a fare un aperitivo per incontrare degli amici, e spesso usciamo dopo cena e consumiamo patatine in un pub..


Spesso mangiamo per fame, ma troppo spesso lo facciamo per una pura voglia di mangiare!

A quanti di voi è capitato di mangiare uno snack solo per il piacere  di farlo e non per fame?


Come facciamo, quindi, a "controllare" questa voglia di mangiare, e soprattutto, come distinguere la "fame emotiva" dalla "fame fisica"?

Ecco a voi un elenco delle caratteristiche tipiche dell'una e dell'altra.



Fame Emotiva:


  1. è improvvisa: un attimo prima non stiamo pensando al cibo, l'attimo dopo ci sentiamo affamati
  2. è caratterizzata dal forte desidero di un determinato alimento (vogliamo mangiare la cioccolata, le patatine, un panino ecc..). Sentiamo il bisogno di mangiare una determinata cosa e solo quella può placare la nostra fame e appagare i nostri sensi. Nessun sostituto andrà bene
  3. inizia in bocca e nella mente: la bocca vuole gustare una pizza, del cioccolato o una caramella. La mente inizia a pensare al cibo in maniera quasi ossessiva
  4. è urgente: non possiamo aspettare. Dobbiamo mangiare quella cosa ora!!
  5. fa sorgere un senso di colpa per aver mangiato: mangiamo per sentirci meglio, perché lo vogliamo, ma poi ci rimproveriamo e decidiamo di "iniziare una dieta per rimediare", "fare esercizio fisico", "saltare il pasto successivo" ecc...
Fame fisica:
  1. è graduale: lo stomaco inizia a brontolare; un'ora dopo brontola più forte
  2. è aperta a cibi diversi: possiamo avere delle preferenze (che dipendono dai gusti personali, dal momento della giornata in cui tale fame sorge ecc..), ma queste risultano flessibili. Siamo aperti a scelte alternative (es. non ho a disposizione del pane, mangio un pacco di crackers)
  3. inizia nello stomaco: la fame fisica è riconoscibile dalle sensazioni dello stomaco. Come detto nel punto 1. sentiamo brontolare lo stomaco, avvertiamo un senso di vuoto e quasi un dolore allo stomaco
  4. è paziente: sentiamo il bisogno fisico di mangiare e vorremmo farlo al più presto, ma riusciamo a resistere. La fame fisica non ci impone di mangiare quella cosa ora!!
  5. fa capire che mangiare è necessario: se il mangiare si basa su fame fisica, non ci sentiamo in colpa e non abbiamo vergogna dopo averlo fatto. Mangiare è un comportamento necessario!
Perché allora non proviamo a riflettere su questi punti e a distinguere i due tipi di fame? La consapevolezza del tipo di fame ci può aiutare a controllare quello che ingeriamo e quando lo facciamo. 
Solitamente la fame emotiva ci fa assumere cibi ipercalorici, snack molto grassi, perché in realtà danno soddisfazione; mentre la fame fisica ci  fa mangiare più sano.
Con questo voglio sottolineare l'importanza di un'alimentazione sana, vista non come "a dieta tutta la vita", ma come "mangio per vivere e per stare in forma". Ed è per questo che noi dietisti consigliamo di mangiare 4-5 volte al giorno, inserendo uno o due spuntini. La convinzione "meno mangio meglio è" che la maggior parte di noi ha, è assolutamente errata; così come "salto il prossimo pasto perché ho mangiato troppo". Quest'ultimo comportamento non è salutare, poiché ci fa arrivare al pasto successivo con una sensazione di fame più elevata e di conseguenza rende più difficile controllarsi. 

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